Amato ed odiato, sicuramente discusso il gelato di Gorm è sotto i riflettori dalla sua nascita, sia per il suo successo (ha aperto decine di filiali tutta Italia e in tutto il mondo – comprese Dubai, New York, Malibu, solo per citarne alcune), sia per le polemiche che ha da sempre suscitato.
Indubbiamente le file che ci sono sempre davanti ai suoi punti vendita sono sinonimo di prodotto che incontra il gusto del pubblico (anche se forse i prodotti utilizzati non sono davvero a km zero e i gelati “artigianali” sono in realtá fatti con preparati.
Il manifesto di Grom, peró, è questo (dal sito www.grom.it):
“L’idea è di applicare alla produzione del gelato un principio comune a tutti i migliori ristoranti del mondo: l’acquisto di materie prime di qualità assoluta.
È con questo obiettivo che dal 2002 viaggiamo alla ricerca del meglio che il mondo dell’agricoltura può offrire, seguendo semplici ma rigorosi principi: solo frutta fresca, proveniente dai migliori consorzi d’Italia e dalla nostra azienda agricola Mura Mura®; nessun utilizzo di coloranti, aromi, conservanti o emulsionanti.
Nasce così un gelato “come una volta”: creme con latte fresco di alta qualità e uova di galline allevate a terra; sorbetti con il 50% di frutta, acqua della sorgente Sparea® e zucchero di canna bianco.
Nel nostro laboratorio di produzione di Torino prepariamo le miscele liquide, che vengono distribuite, grazie ad un’attenta gestione della catena del freddo, alle singole gelaterie, dove vengono mantecate fresche ogni giorno.
La centralizzazione della prima fase della produzione (la miscelazione degli ingredienti) ci aiuta a mantenere costante il rigore produttivo e ci permette di acquistare alcuni tipi di frutta disponibili solo presso i rispettivi consorzi e non presso i mercati generali di ogni città.
Nascono così i gusti che ci rendono famosi in Italia e nel mondo: il ‘limone di Siracusa Igp’, la nocciola “Tonda Gentile”, il caffè Guatemala, il cioccolato “Apurimac” del Perù”