Alle Festa della Donna non solo mimose ma foglie di vite!

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Quest’anno la Festa della Donna anticipa al 4 marzo per un’ottima motivazione: incontra il mondo del vino con la prima “festa delle Donne del Vino”.

Cantine aperte, dunque, ed eventi in enoteche e ristoranti in tutta Italia rivolti alle wine lovers.

Il primo evento nazionale dedicato alla cultura del vino femminile avrá come tema “Donne, vino e motori”.

Ogni Donna del Vino ha organizzato in piena autonomia l’accoglienza delle wine lovers nel luogo in cui lavora: cantine, ristoranti, enoteche e persino agenzie e teatri. Degustazione di grandi annate, abbinamento con specialità gastronomiche, eventi teatrali o musicali, esperienze sul tema dei motori: il fil rouge dell’evento 2017.

Ovviamente l’invito a partecipare alla festa è rivolto, oltre che alle donne, a tutti i consumatori che vedono nel vino un elemento di cultura e socialità.

Ma come mai è cosí importante una festa per le Donne del Vino?

Uno dei motivi è che Il sessismo nel settore è “superiore alle aspettative e c’è ancora tanto da fare per raggiungere una reale parità di genere” commenta la presidente nazionale dell’Associazione “Le Donne del Vino”, Donatella Cinelli Colombini.

Un’indagine-sondaggio promossa dall’Associazione nazionale Le Donne del Vino e presentata a Roma presso la Stampa Est ha rilevato che le donne che lavorano nel mondo del vino hanno mediamente titoli di studio più alti e parlano lingue straniere, eppure il loro ruolo è misconosciuto, hanno stipendi più bassi degli uomini, al secondo figlio viene sancita la fine agli obiettivi di carriera.

Il mondo del vino sembra a misura d’uomo, lamentano le circa 700 produttrici, ristoratrici, enotecare, sommelier e comunicatrici associate a “Le Donne del vino”. Tutte le produttrici esportano molto e il 52% ricava oltre la metà del proprio business nei mercati esteri, ma questa dimensione global non trova riflessi in busta paga. E nel 63% dei casi le enotecare e le sommelier di enoteche sono certe o sospettano di guadagnare meno dei colleghi maschi.

Insomma una festa quella dell’8 marzo è una ripartenza simbolica per donne che sanno quanto valgono e vogliono rivalutare nel giusto modo il loro ruolo.