Il viaggio da Pucci e Manella è quello in un caledeoscopio di gusto del territorio. La pizzeria che si trova a pochi minuti dalla stazione Formia-Gaeta propone materie prime locali quasi a km0, con alcune aggiunte che arrivano dalla vicina Campania di cui il maestro Pietro Zannini è originario. Ma intanto andiamo subito a scoprire le origini della mission e del nome del locale.
Chi sono, dunque,Pucci e Mannella? Manella è lo stesso Pietro Zannini identificato dalle sue piccole mani (Manella)) che,sin da piccolo, amavano tuffarsi nella farina, apprendendo nel tempo la tecnica che in lui era, in qualche modo,innata. Pucci Invece è il papà disua moglie Carolina, Guglielmo Billinghurst: questo soprannome (che si porta sin da bambino per il suo aspetto minuto) nasconde hn uomo forte e determinato che la passione di Pietro È riuscito a coinvolgere nell’impresa di creare una reale pizzeria etica. Il viaggio che abbiamo fatto alla scoperta dei suoi piatti hanno mostrato un’offerta davvero da non perdere
Menù degustazione provato
Pietro Zannini ha iniziato servendo subito un mix di antipasti con formaggi e affettati del territorio, dove spicca su tutti una mortadella dal gusto davvero favoloso direttamente dalla vicina macelleria di Minturno. La peculiarità di Pucci e Manella è proprio la ricerca di aziende nel territorio con uno studio e un’attenzione fuori dal comune. Hanno concluso gli antipasti i crocche, la frittatina più ricca di besciamella rispetto alla tradizione e la montanarina con Genovese. Tutte e quattro le proposte sono state davvero apprezzabili.
Le pizze
Pietro Zannini decide subito di offrire uno dei suoi cavalli di battaglia, la “Vacanze romane” con una base di pizza quasi a focaccia molto diversa dalla solita utilizzata: nel topping puntarelle, pomodorini semidry,bufala casa Bianca, polvere di olive, alici di Cetara.
Subito dopo c’è quella che molti definiscono la prova del nove, ovvero quella della Margherita: pomodoro san Marzano, fiordilatte Alveti e Camusi, basilico e paarmigiano in uscita. Anche qui un impasto ottimo con alta digeribilità, che conferma la bontà del lavoro di Pietro che divide i compiti con la moglie Carolina che si occupa di tutti i topping.
La terza proposta è quella che ci ha convinto più di tutte, si tratta infatti della pizza Cecina : Crema di ceci di teano Presidio Slow Food), fiordilatte Alveti e Camusi, pancetta, fonduta pecorino romano DOP, terra di pomodoro. Una pizza dal gusto davvero travolgente dove tutti i sapori si sposano alla perfezione.
L’ultima proposta è la Puparuò: crema di peperone di Pontecorvo, salsiccia artigianale Tucciarone,provola, olive nere di Gaeta e crumble di pane. Una pizza molto apprezzabile specie per la scelta del crumble che accompagna bene il gusto.
La pizza dolce
Chiude il tutto la Pizza dolce mela Annurca definita come la migliore dell’anno dal Gambero Rosso:si tratta di una sorta di torta composta da due panetti della pizza di Pietro Zannini con all’interno un ripieno di crema pasticcera, mele annurche caramellate, miele dei monti Lepini, nocciola gentile, zest di limone e foglioline di menta