Il sushi ha avuto diverse evoluzioni: da ristoranti di grande lusso degli Ottanta/Novanta, ai ristoranti cinesi-giapponesi dove i costi di questa cucina sono diventati decisamente piú abordabili, fino ad arrivare a contaminarsi con la cucina brasiliana e avere in questi anni suo sviluppo!
Stiamo parlando della temakeria brasiliana, ristorante molto in voga negli ultimi anni, che, pian piano, sta prendendo piede in tutto il mondo, Italia compresa.
La proposta di questi locali sono principalmente i temaki, con pesce cotto o crudo e rigorosamente preparati al momento, accompagnati a frutta fresca e capirinha, nello spirito del giusto mix tra le due culture.
Ma come hanno fatto ad incontrarsi in cucina il rigoroso Giappone e lo strabordante Brasile? Pare che tutto sia nato nei primi anni del Novecento: è il 1908 quando arrivó a San Paolo la nave Kasato Maru con 160 famiglie a bordo in cerca di fortuna, la comunità assunse dimensioni ingenti, attualmente è una delle più numerose nel Paese (la più grande popola il quartiere Libertade a San Paolo).
La fusione tra le due culture culinarie portò a formulare una cucina nuova – poi ribattezzata Nikkei Burajiru Jin – che prese spunto dalla tradizione rigorosa del Giappone utilizzando gli ingredienti che avevano a disposizione nella nuova patria e mettendo a frutto, una generazione dopo l’altra, la creatività e il colore do Brasil. Il piatto forte di questa cucina è il caratteristico cono d’alga ripieno di riso e pesce (il temaki giapponese) arricchito con frutta e salse brasiliane. Mentre il saké incontra la cachaca e la frutta tropicale.
In Brasile le temakerie sono spesso dei semplici fast food – il primo ad aprire, dopo la metà del Novecento, fu Okina Sushi, che offriva anche roll con granchio, avocado, papaya, maki, uramaki e sashimi arricchiti con salse colorate e speziate, e temaki “senza alga”, dov’è il pesce crudo ad avvolgere il ripieno.
Nelle prossime “puntate” parleremo dei locali in Italia e nel mondo dove potrete gustare queste prelibatezze!